Jonathan Livingston
Nella Realtà in cui si vive e si
agisce, molte sono le motivazioni che ci portano a preoccuparci di che cosa
diranno gli altri.
Come ricercatori della verità, le azioni ed i nostri pensieri possono essere
spesso in disaccordo con le abitudini generali.
Ne nasceranno naturalmente delle critiche, dei giudizi intolleranti, del
disprezzo, talvolta persino dell’odio.
Le malelingue entreranno in scena, la calunnia ci condannerà.. e quanti
furono i nostri amici …ci abbandoneranno.
Questo non è sempre un fatto negativo fintanto che l’individuo è certo in
tutta coscienza di aver agito per il meglio, poiché allora tale scoglio
mette alla prova la potenza della Sua Fede, della sua convinzione negli
ideali.
In questo genere di prova è importante assumere un atteggiamento distaccato
da tutto ciò che non è di natura spirituale.
Non bisogna mai occuparsi delle personalità di gruppo, amici o famiglia,
bensì dell’anima-gruppo e questo comporta obbligatoriamente il sacrificio
del proprio piccolo io personale.
E’ consigliabile coltivare senza posa il supremo desiderio di eseguire le
cose conformemente al Dio del proprio Cuore, essere indifferenti a tutto ciò
che esula dalla propria vita e dalla propria coscienza, di prestare orecchio
non al rumore della moltitudine ma alla Voce del silenzio che consentirà di
udire la Sacra Voce del Maestro sotto forma di una Parola Perduta per sempre
ritrovata.
I Maestri chiamano questo la “Solitudine nella quale fiorisce la rosa
dell’Anima”, solitudine come sinonimo di Silenzio.
Esotericamente parlando sei solo, conduci una esistenza solitaria perché
nell’ambiente in cui vivi non c’è chi abbia le tue stesse qualità o lo
stesso grado di percezione spirituale.
La vita ha i suoi punti costanti di rivelazione, alcuni li riconosciamo,
altri passano inosservati.
Tutti gli individui devono passare attraverso la rivelazione di un certo
tipo di solitudine spirituale.
E’ una prova di quel distacco che ogni individuo deve dominare.
Questa solitudine deve essere affrontata e compresa e dà per risultato due
cose:
primo, il riconoscimento del punto esatto raggiunto sulla scala
dell’evoluzione o sul Sentiero;
secondo, una percezione intuitiva del punto evolutivo di coloro con i quali
entriamo in contatto lungo il cammino della vita.
E coloro che ti conoscevano prima che il “fato” ti prendesse per mano non
possono capire quanto c’è di cambiato dentro di te, non possono valutare
quanto sei disposto a perdere,
…ma Tu sei lo strumento di un disegno perfetto e tutta una vita può
ritrovarsi in bilico…
Forse sarebbe più comodo fare finta di niente, voltarsi dall’altra parte,
ritornare nel gruppo e fare come gli altri…
..Ma quando sentiamo il richiamo del volo…
..Voliamo!! ..lasciando indietro il vecchio mondo per prepararci a solcare i
cieli del mondo che verrà…
Prima soli, poi in compagnia di altri come noi…
…è inevitabile!
Tratto da: Il Gabbiano Jonathan Livingston